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L’Oscar della Volgarità attribuito a nostro signore di Arcore, il
madonno delle libertà, dal “Petit journal” di Canal+, è qualcosa di più
di un’irriverente presa per i fondelli. Ci riguarda tutti. Tutti noi
italiani. Rappresentati da un abilissimo guitto della politica, in
qualche modo quel premio è spalmato sul nostro Paese, sui sempiterni
luoghi comuni che l’accompagnano. Ci svilisce. Ci identifica in quel
maleducato che – durante una conferenza stampa congiunta, mica al bar o
in una balera – allungando la mano tocca Sarkozy, lo interrompe, gli
dice una battutaccia (altrove gli avrebbero risposto con un cazzotto).
E’ plateale l’irritazione del presidente francese che pure non è
considerato quel che si dice un aristocratico. Ma quando è troppo è
troppo. Confesso tutto il mio disagio, e un profondo imbarazzo:
perchè in America hanno Obama e noi un personaggio di tal risma? Perchè
da noi “we can” funziona alla rovescia? Qualche giorno fa, sulle pagine di Repubblica, il costituzionalista
Franco Cordero l’aveva perfettamente descritto: “Sorriso artefatto,
logorrea, grammatica rudimentale, barzellette, efferate banalità,
maniere arrembanti, sfrontata disinvoltura”. Spacciatore d’oppio
televisivo, mentitore incallito, corruttore, falsificatore di bilanci,
“lui mesce volgarità aggressiva, ignoranza, falsa allegria, sonno
intellettuale, frenesia del successo”. E’ implacabile, il madonno delle libertà. Mentre combina sfracelli –
all’estero non gliene perdonano una e fanno bene: qui gran parte della stampa e le tv in ginocchio invece lo beatificano – continua a
fascistizzare il Paese, nell’indifferenza collettiva e con la complicità dei suoi alleati, perchè in cambio del loro appoggio possono
abbuffarsi al banchetto del sottogoverno con spietata sistematicità. E
imitare i disinvolti metodi “politici” del lidèr maximo. Non abbiamo
ascoltato ieri il ministro Maroni dire alla radio e in tv, “no alle
ronde fai da te”, dopo anni di ronde incamiciate verdi che si agitavano
in lungo e in largo per la Padania? Per fortuna che c’è un po’ di giustizia, si fa per dire, anzi, sono
costretto dolorosamente a dirlo, da milanista che quest’anno festeggerà
50 anni di tifo dagli spalti: ieri sera, infatti, il Brema ha liquidato
il Milan dei superdivi sbattendolo fuori dalla Coppa Uefa. Un beffardo
pareggio a San Siro…Ora il Milan sarà costretto a lottare duramente per
mantenere il terzo posto in campionato. Immaginate il rodimento…ma sono
sicuro che tutta la colpa cadrà su Ancelotti, dirottando il malcontento
delle gradinate contro l’allenatore e non su chi gli ha imposto gran
parte della “rosa” dei giocatori. Pietà l’è morta. Fascistizzata
l’Italia. Fascistizzato quel residuo di cultura che c’era.
Fascistizzata la percezione del mondo: nessuno più si vergogna ad
essere ignorante, corrotto e volgare. Starei per dire, stanno per
fascistizzare anche il Milan. Parola di un rossonero comunque.